Che cosa è la direttiva CSDDD
08 ottobre 2024
08 ottobre 2024
I presupposti, gli obiettivi, a chi si rivolge, le tempistiche della nuova Direttiva dell’Unione Europea sulla due diligence di sostenibilità
Di Laura Fedrizzi e Gloria De Masi Gervais
La Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) sviluppa le sue radici nel febbraio 2022, quando il Parlamento Europeo e il Consiglio chiariscono come la condotta delle società in tutti i settori dell’economia sia fondamentale per il successo della transizione dell’Unione a un’economia verde e climaticamente neutra.
In accordo con il Green Deal dell'UE e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, è stato ritenuto fondamentale potenziare la normativa sul governo societario sostenibile. In precedenza, il tema era lasciato alla volontarietà delle aziende, mentre adesso si vuol garantire la certezza del diritto e parità di condizioni per le società nel mercato unico.
La Direttiva europea che riguarda l'obbligo di dovere di diligenza delle imprese in materia di sostenibilità (CSDDD) stabilisce nuovi obblighi giuridici per il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità, come la neutralità climatica entro il 2050, la riduzione delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030 e la limitazione del cambiamento climatico a 1,5°C (Accordi di Parigi).
Per avere un impatto rilevante, l'obbligo del dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità si estenderà agli effetti negativi sui diritti umani e agli impatti ambientali negativi generati durante la gran parte del ciclo di vita dei prodotti e servizi all'interno delle attività dell'azienda stessa, delle sue filiali e dei suoi partner commerciali nelle catene di attività in cui sono coinvolti.
Uno dei grandi cambiamenti che introduce la direttiva riguarda il fatto che influenzerà tutta la catena di attività dell’azienda. Questa include le operazioni dei partner commerciali a monte relative alla produzione di merci o alla fornitura di servizi da parte dell'azienda, compresi la progettazione, l'estrazione, l'approvvigionamento, la produzione, il trasporto, lo stoccaggio e la fornitura di materie prime, prodotti o componenti di prodotti e lo sviluppo del prodotto o del servizio. Inoltre, includerà anche le attività dei partner commerciali a valle dell'azienda, in materia di distribuzione, trasporto e immagazzinamento del prodotto.
Le società avranno l’obbligo di adottare e programmare un piano di transizione basato su evidenze scientifiche per la mitigazione del cambiamento climatico, che contenga strategie e modelli di business compatibili con la limitazione del cambiamento climatico a 1,5°C.
Alcuni passi fondamentali saranno:
Occorre tenere presente che la direttiva prevede ingiunzioni (ossia ordini di cessazione o adozione di determinati comportamenti) e sanzioni (tra cui multe) da parte delle autorità di vigilanza nazionali competenti. Le aziende che, intenzionalmente o per negligenza, non rispettino il loro dovere di prevenire, mitigare, far cessare, ridurre al minimo gli impatti negativi, e questa mancanza causi o contribuisca a causare un danno, possono essere ritenute responsabili per il danno subito. Nel caso in cui l'azienda sia responsabile, dovrà risarcire completamente la vittima per il danno subito.
La direttiva interesserà le aziende europee ed extra-UE suddivise in:
Una curiosità: nella proposta del 2022 le società interessate dalla direttiva avevano dei limiti molto più bassi, ad esempio le società EU soggette alla direttiva erano quelle con più di 500 dipendenti, ora più di 1000, e un fatturato di 150 milioni, ora 450 milioni.
La Direttiva è entrata in vigore il 25 luglio 2024 e gli Stati membri avranno tempo fino al 26 luglio 2026 per integrare la Direttiva nel diritto nazionale. Nella tabella seguente si riassumono gli scaglioni di applicazione:
La CSDDD si inserisce a pieno titolo nella strategia di sostenibilità dell’Unione Europea, che, con il Green Deal ambisce a trasformare l’economia dei suoi membri e a rendere l’Europa un punto di riferimento per la transizione ecologica del mondo. Come gli altri interventi legislativi correlati (ad es. la CSRD), costituisce un’opportunità per le aziende, che potranno rinsaldare il proprio rapporto di fiducia con clienti, partner, dipendenti e il territorio in cui operano. Inoltre, può divenire occasione per comprendere e gestire meglio i propri rischi, oltre che per attirare nuovi talenti e investitori sensibili verso la sostenibilità.
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