Le competenze degli idrogeologi al servizio della comunità
20 dicembre 2021
20 dicembre 2021
Anche Stantec ha partecipato ai lavori del congresso scientifico Flowpath 2021
Dal 1° al 3 dicembre, si è tenuto a Napoli il 5° congresso Flowpath organizzato dall’associazione IAH, Iternational Association of Hydrogeologist, capitolo Italiano ed ancora una volta, ho avuto l’onore di partecipare a questo evento. Il congresso, si è svolto nel complesso dei santi Marcellino e Festo a Napoli, sede storica del Dipartimento di Geologia dell’Università Federico II di Napoli. Ci troviamo in una sala, ex cappella del ‘1700, completamente affrescata e strabordante di bellezza e in adiacenza al chiostro ravvivato dalla presenza di una fontana, dalle palme e, non ultimo, dagli studenti.
150 partecipanti, 40 presentazioni orali, 70 poster, una tavola rotonda, questi i numeri del congresso di una comunità scientifica in ripresa dopo la sospensione per le misure di contenimento del Covid-19. Il congresso ha trattato molte delle tematiche di interesse idrogeologico, tra cui quella dei cambiamenti climatici in relazione con le acque sotterranee. Mai come oggi abbiamo sentito vicina questa tematica e ne abbiamo ben presente l’urgenza. Ne abbiamo discusso peraltro mentre le scuole a Napoli erano chiuse per una allerta meteo per fenomeni intensi di precipitazione. Inasprirsi dei fenomeni intensi di precipitazione, aumento delle temperature e siccità: seppur la risorsa idrica sotterranea presenti una certa resilienza ai cambiamenti climatici a differenza di altre riserve idriche superficiali, comunque non è inerme agli effetti dei cambiamenti climatici, gli studi illustrati lo hanno confermato.
Altre tematiche trattate sono state quelle della vulnerabilità degli acquiferi e dei piani di gestione della risorsa idrica, del flusso delle acque sotterranee e delle caratteristiche idrogeochimiche in acquiferi vulcanici, carsici e costieri. Sono stati illustrati inoltre modelli di flusso e studi specifici relativi agli acquiferi costieri e alla valutazione sulla infiltrazione salina.
Relativamente alla tematica della geotermia, nascono nuove sfide: il forte sviluppo della geotermia a bassa entalpia e delle pompe di calore necessitano di una pianificazione specifica a livello territoriale e nazionale, ad oggi mancante, al fine e tutelare la risorsa idrica, e in questo caso, anche la risorsa energetica.
Come team Stantec abbiamo contribuito ai lavori con la presentazione di un poster dal titolo Opportunities and critical issues related to the use of amendments as remediation techniques nella sessione Idrogeologia geotermica, urbana e dei contaminanti. Lo studio ha l’obiettivo di evidenziare gli aspetti positivi dell’utilizzo di ammendanti come tecnologie di bonifica delle acque sotterranee al fine di promuovere soluzioni di bonifica più sostenibili e a più basso impatto ambientale, economico e sociale. Il poster è stato presentato da me, coautore dello studio Giuseppe Prosperi, nostro Direttore Tecnico. La presentazione ha suscitato l’interesse dei partecipanti e lo scambio di idee tra operatori del settore.
Il congresso ha contribuito ad incoraggiare i ricercatori, i professionisti e gli amministratori a contribuire al miglioramento di una gestione sostenibile delle risorse idriche. È proprio in quest’ottica che si è tenuta la Tavola Rotonda, organizzata dal gruppo ECHN-Italy, (Early Career Hydrogeologists' Network) il 2 dicembre, alla quale io stessa ho potuto partecipare come relatrice insieme al Prof. Giovanni Pietro Beretta dell’Università degli Studi di Milano, alla dott.ssa Elena Leale di Aecom URS e al il Dott. Fabio Pascarella di Ispra, sul tema “Dritti al punto - Esperienze e prospettive sulla contaminazione delle risorse idriche sotterranee: dalla caratterizzazione agli aspetti legali”.
L’intervista e il dibattito sono stati moderati dal Dott. Marco Rotiroti (Università degli Studi di Milano-Bicocca) e dalla Dott.ssa Stefania Stevenazzi (Università degli Studi di Milano).
Le domande, preparate dal gruppo ECHN, sono risultate di particolare attualità. Quali sono gli aspetti positivi e quelli negativi dell'iter, previsto dall'attuale normativa, per affrontare il tema dei siti contaminati? L'impianto tecnico/normativo in vigore è adeguato per il raggiungimento dell'obiettivo della protezione delle risorse idriche sotterranee? In che percentuale, si utilizzano nei procedimenti di bonifica nuove tecnologie? Quali figure professionali risulta maggiormente necessario formare per perseguire tale obiettivo?
Alla tavola rotonda, noi relatori, provenienti da esperienze molto diverse (mondo accademico, pubblica amministrazione, imprese), abbiamo portato il nostro punto di vista e la nostra esperienza, con schiettezza e autocritica rispetto al proprio operato. Seppur provenienti da mondi diversi, è emerso fortemente il desiderio di un unico obiettivo comune: la tutela della risorsa idrica, la necessità di un efficientamento dei processi di bonifica anche attraverso un adeguamento normativo. Gli interventi i hanno suscitato un vivo dibattito tra i partecipanti con domande, commenti e proposte, sintomo di una tema trattato, particolarmente caldo e di largo interesse.
A conclusione dei lavori, gli idrogeologi hanno visitato la città alla scoperta delle sue acque e della sua storia e cultura che passa anche attraverso le acque. È stato affascinante ascoltare la storia dell’acquedotto seicentesco. L’acqua iniziava il suo percorso dalle colline nell'entroterra casertano e attraversando la pianura denominata Bolla, giungeva in città. Furono scavate grandi cisterne sotto ogni palazzo di Napoli per stoccare e captare acqua direttamente dalle case. Un’anfora tradizionale veniva utilizzata per attingere acqua.
Un invito importante lo raccogliamo dalla Dott.ssa Vera Corbelli dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Meridionale che ha affermato che “approfitterà del nostro lavoro!” Un augurio non comune, particolare, che tuttavia ha suscitato la nostra riflessione e che tradurremmo così: ci auguriamo che gli idrogeologi possano produrre studi scientificamente solidi e di valore per poter mettere le conoscenze al servizio della comunità, e ci auguriamo che le autorità, i privati, e tutti i soggetti coinvolti, al pari della referente dell’Autorità di Bacino, sfruttino il nostro lavoro, ne facciano buon uso, che i poster e gli articoli si consumino che il nostro telefono suoni spesso.
Oltre a questo grande augurio, portiamo a casa un altro impegno concreto in preparazione ad una tappa importante: il World Water Day 2022 il cui tema è dedicato alle acque sotterranee. Il titolo è particolarmente suggestivo: Groundwater, Making the invisible, visible. Ce la metteremo tutta per rendere le acque sotterranee visibili e mettere al servizio della comunità le competenze idrogeologiche!