Mappa dei rischi dei Comuni italiani: come utilizzare il nuovo strumento fornito da ISTAT
04 aprile 2019
04 aprile 2019
D'ora in poi si potranno reperire più facilmente informazioni che in precedenza era necessario recuperare da fonti diverse
L’Istituto Nazionale di Statistica e Casa Italia, Dipartimento della Presidenza del Consiglio, hanno reso disponibile da febbraio 2019 un quadro informativo integrato sui rischi naturali in Italia, aggiornato al 30 giugno 2018. L’analisi è estesa a tutti i Comuni italiani e costituisce una vera e propria "mappa dei rischi".
In particolare, tramite questa “mappa” è possibile avere una visione di insieme sui rischi di esposizione a terremoti, eruzioni vulcaniche, frane e alluvioni, attraverso l’integrazione di dati provenienti da varie fonti istituzionali, quali Istat, INGV, ISPRA, Ministero per i beni e le attività culturali.
Per ogni Comune del territorio italiano è possibile:
Nella parte sinistra della scheda, oltre alle informazioni geografiche e demografiche (in alto), sono riportate le informazioni relative ai rischi naturali:
Nella parte centrale sono riportate le informazioni relative agli edifici a uso residenziale e alle abitazioni:
È riportato, infine, il numero totale di abitazioni e la tipologia di occupanti (cittadini residenti o non residenti).
Infine, nella colonna di destra sono riportate informazioni demografiche di dettaglio:
Nell’ultimo riquadro in basso a destra è riportato il numero totale di beni culturali presenti nel Comune in oggetto.
Sulla mappa, oltre alla visualizzazione dei diversi layer, è possibile effettuare delle ricerche, impostando dei criteri di scelta tra gli indici disponibili, e visualizzare i metadati.
Si tratta, in sostanza, di "un quadro informativo integrato sui rischi naturali in Italia, aggiornato alla data del 30 giugno 2018, con riferimento ai nuovi dati e indicatori disponibili e alla geografia comunale vigente a tale data". L’obiettivo dichiarato è quello di "fornire un quadro aggiornato dei Comuni Italiani di variabili e indicatori di qualità, che permettono una visione di insieme sui rischi di esposizione a terremoti, eruzioni vulcaniche, frane e alluvioni, attraverso l’integrazione di dati provenienti da varie fonti istituzionali, quali Istat, INGV, ISPRA, Ministero per i beni e le attività culturali. Per ciascun Comune i dati sul rischio sismico, idrogeologico e vulcanico sono corredati da informazioni demografiche, abitative, territoriali e geografiche".
La principale novità di questo strumento è che permette di reperire in modo semplice ed organico informazioni che in precedenza era necessario recuperare da fonti diverse, semplificando così la raccolta e l’utilizzo per i progettisti e per tutti coloro che hanno necessità di questi dati, senza escludere i privati cittadini che possono avere accesso libero alla piattaforma.