Emissioni di carbonio. È ora è il momento di agire
26 gennaio 2021
26 gennaio 2021
Le emissioni di carbonio influenzano molti aspetti della nostra vita: per questo abbiamo bisogno di un approccio integrato per la loro riduzione
Traduzione e adattamento di Lisa Gallo, ingegnere civile idraulico
Con il termine Carbon in inglese è possibile identificare sul vocabolario la semplice traduzione in “Carbonio”. Sempre più spesso oggi, con l’aumento della visibilità mediatica di tutti i temi relativi ai Cambiamenti Climatici è sorta la necessità di identificare tramite un linguaggio e un lessico semplice dei concetti tecnico scientifici complessi, in modo da permettere una corretta divulgazione sull’argomento.
Per questi motivi con il termine Carbon Emission spesso si identificano una serie di concetti che non è corretto circoscrivere alla sola “Emissione di CO2”. La CO2, nella forma di CO2 equivalente è diventata per convenzione una misura che esprime l'impatto di gas serra rispetto alla stessa quantità di anidride carbonica (CO2) sul riscaldamento globale di una certa quantità; dunque, viene spesso utilizzata in modo inappropriato come diretta traduzione di Carbon Emission.
Dato che per ogni specifico termine italiano ed inglese sono presenti traduzioni molto precise sul tema, a meno che la volontà dell’autore sia di esplicitarli (es. Anidride Carbonica/CO2 – Carbon Dioxide, Gas effetto serra – Green House Gases GHG etc.) è possibile utilizzare in modo generico “Emissioni di Carbonio” o “Carbonio” quando incontriamo “Carbon Emissions” e viceversa. In questo modo è possibile non perdere tutti quei concetti che fanno riferimento a tutti i composti e processi emissivi carboniosi che oggi concorrono ad accelerare il processo di surriscaldamento globale.”
Le emissioni di carbonio hanno un impatto sul clima, che a sua volta ha un impatto sulla nostra salute, sulla nostra economia e sui nostri mezzi di sussistenza. Oggi ci troviamo nel bel mezzo di una pandemia globale e dobbiamo affrontare un'economia che si è fermata. C'è chi dice che non è il momento giusto per parlare di cambiamenti climatici. Niente di più sbagliato. Questo è il momento di utilizzare ogni strumento a nostra disposizione per ridurre significativamente le emissioni di anidride carbonica, perché esse non solo sono legate ai problemi che le nostre comunità si trovano ad affrontare, ma li hanno anche amplificati.
Il carbonio è una delle cause alla base delle crisi socioeconomiche e di salute pubblica presenti in tutto il mondo, ma può anche dare origine a misure unificanti. Abbiamo bisogno di queste misure per affrontare il problema delle emissioni, in modo da poter raggiungere un consenso univoco su un approccio che punti ad un futuro carbon-neutral, di cui abbiamo urgentemente bisogno. Nel nostro lavoro, osserviamo una convergenza di specializzazioni, da un lato, volte alla quantificazione dell’impatto del carbonio operativo e incorporato e, dall’altro, circa l’efficacia delle soluzioni basate sulla tecnologia (technology-based) e di quelle basate sui sistemi naturali (nature-based). Si va dalla scala atmosferica della modellazione climatica fino agli impianti specifici selezionati per la progettazione di un sito, a cui si aggiungono i sensori, i sistemi e i materiali installati in un edificio.
In questa fase di risposta alla pandemia, tutti stiamo imparando sulla nostra pelle una nuova normalità. Contemporaneamente, stiamo immaginando e pianificando come potremo adattarci a un nuovo modello di società dopo le imminenti fasi di ripresa. Questa discussione è in gran parte guidata dall'economia e dal ritorno dell'investimento a breve termine.
Quante volte abbiamo avuto l'opportunità di cambiare il funzionamento di una società in modo così radicale? Non sprechiamola. Non dovremmo avere bisogno di una pandemia globale per mettere in atto un cambiamento di questa portata, ma eccoci qui. Sfruttiamo questo momento di reset per creare un mondo meno vulnerabile, più resistente agli shock futuri legati al cambiamento climatico.
Come? Stiamo prestando molta attenzione alle connessioni che emergono tra le emissioni di anidride carbonica e la salute nelle comunità vulnerabili. Si sta raggiungendo una visione comune sull’utilizzo del carbonio come variabile per valutare interventi progettuali che mettono al centro le persone e si sta realizzando una collaborazione tra aree tematiche e le linee di business su come ribaltare il rapporto tra le emissioni di carbonio e la cattura di carbonio nella direzione di un impatto netto-positivo.
C'è un chiaro legame tra le emissioni di carbonio, il cambiamento climatico e la nostra salute. Ma questo legame è più evidente in alcuni luoghi rispetto ad altri. Infatti, le comunità che hanno fatto il minimo per contenere le emissioni spesso soffrono in modo più acuto degli impatti sulla salute dovuti al cambiamento climatico.
Questa iniquità è stata evidente durante la pandemia COVID-19. Le comunità esposte alle peggiori condizioni di qualità dell'aria a causa delle emissioni di gas serra dei veicoli, delle centrali elettriche e dei processi industriali hanno maggiori probabilità di soffrire dei problemi di salute respiratoria che causano una maggiore vulnerabilità a malattie come COVID-19. Quando sentiamo parlare di circolo vizioso carbon-climate health, il riferimento è proprio a queste situazioni. Questo è il grande "perché" che sta dietro al nostro lavoro.
Per misurare la sostenibilità, ogni disciplina ha sempre parlato un linguaggio diverso. Dall'intensità dell'uso dell'energia negli edifici, ai percentili delle acque piovane, al contenuto riciclato, ognuna di queste misure è importante per guidare la progettazione sostenibile e dobbiamo tenerne conto nelle nostre decisioni progettuali. Ma la mancanza di un linguaggio omogeneo nel nostro settore è stata a volte una barriera all'approccio “all-hands-on-deck”, ovvero quel momento di necessaria cooperazione di tutti, fondamentale per guidare davvero il cambiamento.
Allo stesso tempo, grazie ai recenti software innovativi e ai meccanismi di reporting che vanno dalla scala dei singoli materiali, alle reti di distribuzione e alle centrali elettriche, vediamo ora un maggiore riconoscimento del carbonio come traduttore universale. Questo porta tutte le discipline alla stessa conversazione e amplia la gamma di impatti che dobbiamo considerare quando parliamo del successo di un progetto. Il lavoro di ogni disciplina – la sua abilità - può essere quantificata in termini di come contribuisce al bilancio delle emissioni e cattura di carbonio.
Quante volte abbiamo avuto l'opportunità di cambiare il funzionamento di una società in modo così radicale? Non sprechiamola.
Stabilendo un accordo sul carbonio, possiamo adottare un approccio multidisciplinare che superi i confini geografici e il mercato. Abbiamo creato una task force con ingegneri strutturali, paesaggisti, redattori di specifiche, ingegneri che misurano le prestazioni degli edifici e consulenti per la sostenibilità, dedicata alla sensibilizzazione sugli strumenti e le tecnologie per calcolare e ridurre al minimo il carbonio incorporato nei nostri progetti. Crediamo che questo approccio integrato venga visto dai nostri clienti come un valore aggiunto.
Il progetto Drawdown's Drawdown Review 2020 traccia un'analogia tra l'atmosfera piena di gas serra e una vasca da bagno traboccante. Per capirla e risolverla, non solo dobbiamo affrontare immediatamente la fonte dello straripamento - chiudere il rubinetto e smettere di immettere gas serra nell'atmosfera - ma dobbiamo anche aprire lo scarico e far uscire alcuni di questi gas serra. Ciò significa sequestrare, o immagazzinare, il carbonio. Il settore dell’ingegneria ambientale deve guardare oltre l'impronta di un edificio e avvicinarsi all'equazione del carbonio da due punti di vista - la riduzione delle emissioni di carbonio e il sequestro del carbonio.
Nel 2018 Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) Special Report on Global Warming quasi tutti i percorsi analizzati dal panel si sono basati in qualche misura su approcci di rimozione del carbonio. Gli approcci per la rimozione della CO2 dall'atmosfera rientrano in tre grandi categorie: soluzioni nature-based, come la riforestazione e il ripristino degli ecosistemi; soluzioni technology-based per la cattura del carbonio; e approcci ibridi come le tecnologie utilizzate per migliorare l'agricoltura e la gestione del territorio. I progettisti, gli ecologi e i responsabili politici possono affrontare il problema del carbonio ovunque, dall'edificio al bacino idrico. Ci troviamo di fronte a una pandemia globale che rimane una minaccia devastante e imminente per tutti noi. Ma mentre sperimentiamo il reset per molti aspetti della nostra vita, possiamo anche scegliere una nuova direzione per un futuro low-carbon.
Oltre a continuare il nostro lavoro nella realizzazione di edifici che operano a emissioni zero nette, stiamo valutando l'utilizzo di tecnologie di cattura del carbonio come CarbonCure nei nostri progetti, e modificando le nostre specifiche standard di progetto per includere soglie per il carbonio incorporato del cemento.
Il team Urban Places di Stantec sta esaminando l'impronta di carbonio del suo progetto paesaggistico e calcolando quanti anni ci vorrebbero per raggiungere un impatto positivo sul clima, il che significa che il carbonio totale incorporato dei materiali utilizzati nel progetto paesaggistico è inferiore al carbonio sequestrato dagli alberi, dalle piante e da altre specie naturali.
Su scala più ampia, i nostri esperti di servizi ambientali stanno lavorando sulle valutazioni del capitale naturale di interi siti e paesaggi come mezzo per aiutare i clienti, dai gestori del portafoglio ai comuni, a comprendere l'impatto ambientale completo dei loro beni.
Il Capitale Naturale quantifica il valore della biodiversità di un sito e il suo impatto sulla natura e sulla salute dell'uomo, piuttosto che il solo valore immobiliare del terreno o il numero di posti auto che può contenere. Invece di parlare solo delle emissioni di carbonio associate a un edificio, guardiamo anche al potenziale di sequestro del carbonio del paesaggio che circonda l'edificio. Una volta valutato il valore della biodiversità del sito, possiamo considerare soluzioni nature-based per migliorare la resilienza del sito agli eventi atmosferici come le inondazioni o al calore estremo. Consideriamo le soluzioni nature-based come approcci "senza rimpianti", perché l'utilizzo della natura per aggiungere valore a un sito ha tipicamente un beneficio per la nostra salute e il nostro benessere, indipendentemente dal fatto che il risultato non sia stato pienamente raggiunto. E come bonus, le soluzioni nature-based sono tipicamente le più convenienti dal punto di vista dei costi.
Sotto la direzione di Rachel, i nostri esperti stanno lavorando per ampliare la definizione di ciò che significa progettare spazi e luoghi che non solo migliorino le prestazioni degli edifici, ma siano anche fonte di salute e benessere per i nostri clienti e dipendenti.
Questo articolo, tradotto dall’inglese, è stato pubblicato originariamente sul blog internazionale di Stantec.
Per contattare i nostri esperti di sostenibilità, ambiente e energia in Italia scrivete a Direzione.commerciale@stantec.com