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Stantec misura lo smart working da COVID-19 con Smafely

16 luglio 2020

In due mesi di lockdown risparmiate le emissioni di CO2 di un anno e mezzo

Stantec ha avviato il suo programma di smart working in via sperimentale nel 2008, e lo ha consolidato nel 2016 estendendolo a tutti i dipendenti, per un massimo di 3 giorni a settimana. Quando è scoppiata l’emergenza sanitaria, fin dal 23 febbraio, la direzione ha raccomandato a tutti i dipendenti di lavorare in smart working 5 giorni su 5, raccomandazione tuttora in vigore, sebbene l’accesso agli uffici sia comunque consentito. Da fine febbraio, è stato creato un comitato di emergenza che in queste settimane ha emesso e aggiornato protocolli di sicurezza necessari per operare in ufficio, in cantiere o da casa.

Nel 2017, Stantec ha sviluppato un software, Smafely (Smart + Safely) che permette di calcolare in base a dati reali e puntuali i principali benefici dello Smart Working o Lavoro Agile per la salute e sicurezza personale e per la tutela dell’ambiente. Smafely è basato su un algoritmo che calcola la massa di ben sette composti (N2O, NOx, CO, CO2, COV, PM2.5 e PM10) da considerare come fattori di inquinamento evitato indirettamente mediante una giornata di Smart Working (es. non percorro il tratto casa-lavoro), assieme ai fattori personali e aziendali di risparmio economico e di tempo.

A fine 2019, grazie alla collaborazione con la start up innovativa Dilium, Stantec ha sviluppato una versione web di Smafely (www.smafely.com), che attualmente è proposta alle aziende anche con la possibilità di un test gratuito.

Durante il lockdown dovuto all’emergenza sanitaria da Covid 19, con l’aumento del numero di persone in smart working e dei giorni dedicati a questa modalità lavorativa, c’è stata chiaramente un’impennata nei risparmi registrati. Un dato su tutti: nel solo mese di aprile 2020 (e i dati sono stati confermati anche a marzo) abbiamo risparmiato la quantità di CO2 (15 tonnellate) che nel 2019 abbiamo risparmiato in circa 9 mesi. Se consideriamo i mesi di marzo e aprile 2020, in pratica, abbiamo risparmiato una quantità di CO2 che in tempi normali avremmo evitato approssimativamente in un anno e mezzo.

Nel 2019, in tempi "normali", su una popolazione di 150 dipendenti in Italia ed una media di circa un giorno a settimana di smart working a dipendente (con una adesione media di circa il 70% dei dipendenti al programma di smart working), Smafely ha permesso di misurare:

  • 20 tonnellate di CO2, pari all’assorbimento annuo di un bosco di 5 ha. Una quantità che compensa le nostre emissioni per consumi elettrici di cinque mesi;
  • Risparmio cumulativo per i dipendenti di circa 25.000 € in carburante, pedaggi, biglietti treno/metro, ecc., pari a un buon stipendio netto annuo in Italia;
  • Distanza non percorsa 150.000 km, pari a 3,5 giri della Terra;
  • Tempo di viaggio risparmiato da tutti i dipendenti, oltre 4.000 ore, pari a circa 500 giornate lavorative da 8 ore o pari a circa due anni lavorativi;
  • L’azienda, nella sede di Milano, ha risparmiato il 30% di spazio ufficio occupato

Mentre il Governo annuncia che lo smart working “semplificato” applicabile anche senza accordi individuali, sarà prorogato fino a dicembre, durante quest’anno particolare, le aziende del nostro Paese hanno imparato a conoscerlo e, in molti casi, a consolidarlo. Una puntuale misurazione dei suoi risultati e benefici, affiancata ad interventi di accompagnamento culturale verso questa modalità lavorativa, sono la chiave per rendere lo smart working uno strumento veramente efficace di conciliazione vita-lavoro, di welfare e di miglioramento della produttività.

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